Delle scie chimiche ormai si sa tutto, ed è ormai
evidente l’impatto che esse hanno sui mutamenti climatici e lo sviluppo di
malattie come l’Aids, l’autismo (soprattutto se associato ai vaccini), la
depressione, la pertosse e la pellagra. Si è anche cominciato a far luce sui
misteri delle scie idriche, da mettere in relazione all’impoverimento dei mari,
alla rottura degli iceberg e alla riduzione del Polo Nord in estate.
Se tutte queste cose sono ormai note e vengono smentite solo da agenti pagati
dalla Nato o dal complesso militare industriale, è il caso di cominciare ad
interrogarsi su un altro tipo di scie, le snowtrails, che, prevalentemente nella stagione
invernale, si vedono con sempre maggiore frequenza sulle nostre Alpi.
Non possiamo non mettere in correlazione l’apparire di
queste scie alpine con i sempre più numerosi crolli che si verificano nelle
montagne, o con i sempre più numerosi episodi di dissesto idrogeologico.
Il piano ormai è chiaro: le scie chimiche, la cui
esistenza è provata al di là di qualsiasi dubbio, sono responsabili dei
cambiamenti climatici e delle malattie. Le scie idriche puntano all’impoverimento
del mare e ora le snowtrails portano allo smottamento delle catene
montuose e al collasso del territorio.
Qui una serie terrificante di immagini scattate da un fotografo inglese morto due settimane dopo aver pubblicato queste foto in un incidente di canoa molto molto sospetto!
Fermiamoli finché siamo in tempo!!! Lasciamo le montagne
per i nostri figli!!!!
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